STUDIO DI PSICOLOGIA E PSICOTERAPIA ROMA
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  • "Mi piace come ascolti, fai venir voglia di parlare." Gianrico Carofiglio

  • "L'amore non vuole avere, vuole soltanto amare." Hermann Hesse

  • "Non è forte colui che non cade mai, ma colui che cadendo si rialza." Goehte

  • "Anche se il timore avrà sempre più argomenti, tu scegli la speranza." Seneca

“ De li occhi suoi, come ch’ella li mova 
escono spirti d’amore infiammati. 
( Dante, Vita Nova)

Il rosso, colore del sangue e del fuoco, costituisce per molte popolazioni il primo cromatismo poiché strettamente legato al principio della vita. Il sangue, infatti, è il liquido vitale per eccellenza e in questo suo continuo scorrere tra le vene, nel suo flusso chiuso e centripeto, acquisisce una connotazione introvertita, attrattiva e, per certi versi, femminile, tanto che in Giappone il colore rosso ("aka") è indossato quasi esclusivamente dalle donne. Partendo e tornando nel cuore, sede dei sentimenti, il sangue è inoltre collegato all’amore, soprattutto nella sua componente affettiva e relazionale.

Con una palla vermiglia, di nuovo,
Eros chioma d'oro mi colpisce,
e mi invita a giocare
con una fanciulla dal sandalo variegato
( Anacreonte, 570 - 485 a.C. )

Masaccio, Crocifissione, 1426, NapoliIn passato, infatti, il rosso compariva come attributo delle divinità dell’amore ed il rame, dal colore rossastro, era associato alla dea Venere, in quanto morbido e facilmente fondente con altri metalli, proprio come il sentimento amoroso lega fra loro gli individui. Ma quando l’affetto e la passione si estremizzano e diventano assoluti, ecco apparire la valenza negativa del colore, che nelle sue tonalità più “calde” può esprime il tormento amoroso tanto che nell’Antica Cina, ad esempio, i cosiddetti uomini “rubizzi” erano i mariti fortemente provati dalla vita matrimoniale e destinati certamente a morte prematura. Sul versante religioso, inoltre, tale colore esprime tanto l’amore divino quanto il sacrificio, il martirio o il tormento, come quello rappresentato dal mantello della Maddalena ai piedi della croce nella Crocifissione del Masaccio.

Oltre al sangue, il rosso è associato anche al fuoco, la cui scoperta si è rivelata tra le più grandi conquiste dell’uomo: il fuoco, infatti, scalda ed illumina ma sopratutto, come dimostra la cottura dei cibi, trasforma. La trasmutazione qui espressa è ovviamente trasformazione psichica, poiché il rosso del fuoco è strettamente legato all’immagine della scintilla divina che s’accende e che anima la materia inerte. Quando questa ricerca spirituale si inflaziona oppure, di converso, quando l’istinto di potenza del rosso conduce all’impulsività e all’amore diabolico, il rosso acquisisce un significato demoniaco e satanico, tingendo di fuoco e fiamme i luoghi infernali di diverse mitologie.

Or ci movemmo con la scorta fida
Lungo la proda del bollor vermiglio,
dove i bolliti facieno alte strida.
( Dante, Inferno, Canto XII )

Guido Reni, San Michele Arcangelo, 1635, Roma,Ma il sangue che dal suo scorrere nascosto nelle vene, si sparge esternamente in lesioni o ferite, fa apparire l’altra principale valenza di questo colore: quella più propriamente centrifuga e maschile, definita da Vasilij Kandinsky (1974) “ viva, accessa, inquieta ”, associata proverbialmente alla forza vitale. In passato, le divise degli eserciti usavano il rosso per aumentare la potenza in battaglia (L. Luzzatto, R. Pompas), mentre per le popolazioni celtiche, poche bacche rosse del sorbo (piccolo albero) avevano le stesse proprietà nutritive di nove pasti, aggiungevano un anno di vita e risanavano dalle ferite. Nei tempi addietro, inoltre, si credeva che lo spargimento di sangue potenziasse il vigore degli uomini e con una tintura scarlatta, si adornavano i giovani Indiani d’America per risvegliare in loro i desideri. Carico di siffatte valenze, questa tonalità diviene anche espressione della sessualità corporea ed erotica, della componente più istintuale dell’amore e quando il “sangue caldo” e l’ardore (dal latino ardere, bruciare) dell’istinto si estremizza, il rosso si collega alla “grande prostitutaBabilonia oppure a Dioniso, con le sue feste caratterizzate da ebbrezza e sessualità sfrenata. Forza e vigore, dunque; ma anche nel rosso-sangue può apparire il polo negativo: se l’estroversione si fa estrema e si attivano le componenti violenti ed ostili della psiche, ecco che le tonalità più scure ne fanno un colore guerriero (M. Di Renzo, 1998), espressione di rabbia, aggressività e furia; per tale motivo il rosso è spesso associato alle divinità della guerra, come attestano Marte nella mitologia romana, Morrigan in quella celtica, Ogun nei territori africani, ma anche l’Arcangelo Michele, il Santo Guerriero, principe delle armate divine, cavaliere celeste, rappresentato nell’iconografia cristiana con un rosso mantello. Alla luce di quanto su esposto, non si può che concordare con Ernest Aeppli quando scrive: “ Là dove il rosso diffonde la sua luce, l’anima è pronta all’azione, alla conquista, alla sofferenza, alla dedizione totale." (E. Aeppli, 1943 ). Infine, particolare menzione merita il rosso porpora, il quale, per la difficoltà e l’alto costo di produzione, è da sempre emblema di regalità e potenza. Dai greci, la porpora veniva utilizzata per creare pregiati capi d'abbigliamento ed esclusivi tendaggi mentre nella Roma antica, essa era prerogativa esclusiva dei generali trionfanti, degli imperatori e dei magistrati, tanto che il codice di Giustiniano condannava a morte chi acquistava o vendeva stoffe di questo colore.


Il Dott. Luca Coladarci è Psicologo-Psicoterapeuta a Roma, zona San Giovanni, Re di Roma, Piazza Lodi, Pigneto, Tuscolana, Appia Nuova. E' esperto di Ansia, Attacchi di Panico Depressione, Disturbi Alimentari (Anoressia e Bulimia), Disturbi Sessuali Maschili e Femminili, Stress, Relazioni, Amore e Vita di Coppia, Dipendenza Affettiva, Dipendenza Da Gioco D'Azzardo, Elaborazione Del Lutto, Mobbing, Bullismo, Cefalee, Disagi Relazionali e di tutte quelle situazioni esistenziali che tendono a limitare il libero fluire della vita.

“….sì che già possiamo quasi comprendè, avvenga che non così chiaramente,
vedere alcune cose de' fatti dell'altra vita quasi come in uno crepuscolo di mente,
inanzi che si levi il sole dello perfetto conoscimento..”.
( D. Cavalca, Dialogo di San Gregorio, XIV sec.)

Il colore giallo è universalmente associato alla luce, soprattutto quella solare, che rimanda al concetto di illuminazione radiante. L’aspetto più evidente della luce, infatti, è il suo uscire da una sorgente centrale per irradiarsi in tutte le direzioni. Spostandosi dal centro verso l’esterno, dunque, al giallo corrisponde un movimento di allargamento, un impulso centrifugo di apertura, liberazione e talvolta di fuga. In fisica, per altro, i corpi gialli sono quelli che riflettono maggiormente la luce, la quale, rimanendo in tal modo in superficie, conferisce agli oggetti un aspetto più ampio e luminoso. Con queste sue proprietà superficiali, all’estroversione del giallo considerata in precedenza, si somma un aspetto gioioso e vivace, sereno e leggero. Nel momento in cui la fuga ed il distacco dalla realtà si fanno più marcati ed estremi, però, quando cioè si disperdono energie psichiche e fisiche in tutte le direzioni e le si sprecano confusamente fino ad esaurirle, ecco che tale colore rimanda proverbialmente alla stupidità e alla follia, come nell'antica Grecia, dove i cosiddetti “pazzi”, per essere riconosciuti, erano obbligati a vestire di giallo oppure in Polonia, dove  queste stesse persone vengono tutt'ora associate al presente colore.

Portami il girasole ch'io lo trapianti
nel mio terreno bruciato dal salino,
e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti
del cielo l'ansietà del suo volto giallino.
[…]
portami il girasole impazzito di luce.
(E. Montale, 1925, Ossi di Seppia)

Huitzilopochtli, Codice Borgia, sec. XVIRiguardo l'aspetto illuminante del giallo, invece, numerose sono le divinità solari presenti nelle varie mitologie: Elio in Grecia, Samas per i Babilonesi, Vishnu e il Budda in India, Huitzilopochtli per gli aztechi, oppure il dio Sol romano. Per comprendere appieno il loro significato, è utile richiamare alla mente l’esperienza di quando il sole si fa largo tra le nuvole: immediatamente tutto si illumina, si rischiara, si amplia. Il giallo delle divinità solari, dunque, può esprimere la luce e il suo potere di illuminare, con la chiarezza della nostra coscienza, i nostri vissuti più confusi. In altri termini, si può pensare al giallo del sole come ad una sorta di lampadina che si accende, all’insight, alla presa di coscienza chiarificatrice (C. Widmann, 2000). Conferme in tal senso giungono sia dalla cromoterapia, dove bagni di luce gialla aumentano la concentrazione e l'apprendimento, sia dalla tradizione Yoga, dove il terzo chakra (corrispondente al Plesso Solare) è connesso al colore giallo e alle funzioni legate all’attività dell’intelletto.
L’evoluzione di tale presa di coscienza chiarificatrice, di conoscenza, ci avvicina ulteriormente ad un’altro significato del giallo: quello associata al sole e all’estate, al giallo delle divinità del grano maturo, fortemente legato alla nostra aspirazione di maturità, di maggiore consapevolezza. Ma non è tutto: ad un livello superiore di chiarezza, le gradazioni del giallo si aprono ulteriormente per offrirci altra luce, quella dorata. L’oro è un metallo resistente, stabile, anallergico ed inalterabile; nobile e perfetto per eccellenza, in numerose culture esso costituisce il segreto più intimo della terra (J. Chevalier, A. Gheerbrant). Dunque, come dall’oscurità della notte il sorgere del sole porta con se luminosità e calore, così l’oro, dai segreti della terra, emerge con la sua lucentezza dorata a rischiarare l’esitenza umana.
Ma come la luce del sole può illuminare o accecare, riscaldare o bruciare, similmente il giallo può anche essere il colore dell’arida terra autunnale, annuncio di decadenza e dell’approssimarsi della morte, divenendo, come per gli Indiani Pueblos, il colore dell’Ovest e del declino. Inoltre, quando il giallo dell’illuminazione della coscienza si sposta verso le tonalità verdastre (in latino definite "luridus") dello zolfo, della bile o del limone, ecco apparire un’altro polo negativo del colore, che si fa aspro, pungente, acido e bilioso. Lo zolfo è un minerale che brucia senza fiamma, una falsa fiamma dunque, mentre nell’antica caratterologia i frequenti scatti d’ira del temperamento collerico erano attribuiti ad un travaso di bile gialla. Con una tale colorazione, anche l’esperienza nobile dell’amore diviene falsa, carica di invida e rancore, rimandando a quel giallo che, nel linguaggio popolare dell'occidente, è associato al tradimento e alla gelosia. Nel tradizionale Teatro di Pechino, inoltre, il trucco giallo degli attori indica la crudeltà, la dissimulazione ed il cinismo, mentre il vocabolo francese “rire jaune”, ridere giallo, viene usato quando si reputa uno scherzo non divertente, per certi versi simile all’espressione “sorriso giallo” della cultura araba, che ha tuttora il significato di un allegria falsa e dissimulata: “ [ Nell’Islam] il giallo dorato significa saggezza e buon consiglio, il giallo pallido tradimento e inganno ” (F. Portal, 2003).

Giotto, Il bacio di Giuda, PadovaLa valenza di questa tonalità diviene ancor più negativa se si considera come alcune malattie quali l’itterizia, le manifestazioni d’avvelenamento o le nausee, determinano l’ingiallimento della pelle oppure come, in passato, nelle località dove era scoppiata la peste o sulle navi che avevano a bordo gli appestati, era consolidata consuetudine issare una bandiera gialla d’avvertimento. Di conseguenza, nel corso dei secoli, il giallo diviene colore dell’emarginazione e di quanti venivano ripudiati, fossero essi mendicanti o eretici, prostitute o traditori, come Giuda Iscariota o il Gano di Maganza della Chanson de Roland.


Il Dott. Luca Coladarci è Psicologo-Psicoterapeuta a Roma, zona San Giovanni, Re di Roma, Pigneto, Tuscolana, Piazza Lodi. E' esperto di Depressione, Ansia, Attacchi di Panico, Disturbi Alimentari (Anoressia e Bulimia), Disturbi Sessuali Maschili e Femminili, Stress, Relazioni, Amore e Vita di Coppia, Dipendenza Affettiva, Elaborazione del Lutto, Dipendenza Da Gioco D'Azzardo, Bullismo, Cefalee, Disagi Relazionali, Mobbing e di tutte quelle situazioni esistenziali che tendono a limitare il libero fluire della vita.



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